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Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSA) negli adulti
APNEA deriva dal termine greco “APNOIA” che significa “senza respiro” perché, nelle persone con apnee, la respirazione si arresta ripetutamente durante il sonno, per almeno 10 secondi e spesso più a lungo, anche per più di un centinaio di volte in una singola notte. In genere è causata dalla chiusura delle prime vie respiratorie per uno spostamento indietro della lingua o suo ingrossamento e perdita di elasticità delle pareti del laringe.
L’OSA quindi, è caratterizzata da “pause” o interruzioni del normale respiro durante il sonno. Per difendersi da questa pericolosa riduzione di apporto di ossigeno a livello cerebrale è necessario che il cervello “si risvegli”, anche se per pochissimi secondi, cosa che a volte non viene neanche avvertita coscientemente dal paziente (cosiddetti “arousals” o micro-risvegli inconsapevoli), con alterazione dell’efficacia del sonno.
Si distinguono tre tipi di apnee durante il sonno:
1. L’apnea ostruttiva (Apnea), che è caratterizzata dall’ostruzione totale delle vie aeree superiori in presenza di continuo sforzo respiratorio come tentativo di superare l’ostruzione;
2. L’apnea centrale, che è la cessazione del flusso aereo accompagnata da assenza di sforzo respiratorio per momentanea mancanza dell’impulso cerebrale a tutti i muscoli respiratori;
3. L’apnea mista, è la cessazione parziale del flusso aereo che tipicamente inizia senza sforzo respiratorio per mancanza di impulso cerebrale e si conclude con un progressivo sforzo respiratorio per l’ostacolo ostruttivo.
Sintomi e fattori di rischio
Il sintomo più comune delle apnee durante il sonno è il russare, tuttavia, non tutti quelli che russano soffrono di questa patologia. Il russamento e’ da considerare un segno di apnea nel sonno quando è seguito da pause della respirazione e suoni di soffocamento o gasping (respiro agonico). Le persone che soffrono di questa patologia possono di conseguenza avere spesso eccessiva sonnolenza diurna o stanchezza.
I sintomi più comuni sono:
- Forte russamento o frequente (da almeno 6 mesi);
- Pause di silenzio nella respirazione, sensazioni di soffocamento o suoni ansimanti;
- Sonnolenza diurna o affaticamento, sonno non ristoratore, Insonnia;
- Nicturia (frequente necessità di andare in bagno durante la notte);
- Mal di testa la mattina;
- Difficoltà di concentrazione;
- Perdita di memoria;
- Diminuzione del desiderio sessuale;
- Irritabilità.
I fattori di rischio più comuni sono:
L’eccesso di peso – il rischio per l’apnea del sonno è maggiore se si è in sovrappeso, con un indice di massa corporea (BMI) di 25 o più o obesi con un BMI di 30 o superiore; Grandi dimensioni del collo – il rischio di apnea del sonno è maggiore se si dispone di una dimensione del collo di 43 cm o più per gli uomini o 41 cm o più per le donne. Un collo grande ha il tessuto più morbido ed è in grado di bloccare le vie aeree durante il sonno. Può verificarsi a qualsiasi età, tuttavia, è più comune negli adulti di mezza età. E’ più comune negli uomini che nelle donne, per quest'ultime il rischio aumenta con la menopausa; Storia familiare – l’apnea del sonno può essere una condizione ereditaria. Questo significa che si ha un rischio maggiore se un membro della famiglia ha anch'esso tratti ereditari che aumentano il rischio e che includono l’obesità e le caratteristiche fisiche, come una mascella con mento sfuggente o piccolo (retrognazia o micrognazia).
Apnee Ostruttive nel Sonno in Età Evolutiva
Sintomi e fattori di rischio
L’Apnea Ostruttiva nel Sonno (OSA) può coinvolgere tutte le fasce di età di interesse pediatrico, dal lattante all’adolescente. I tassi di prevalenza variano con gli studi in base ai criteri di inclusione dei pazienti e ai criteri polisonnografici utilizzati.Si stima comunque che la prevalenza di OSA in età pediatrica varia tra il 2% ed il 5,7%. Il russamento e l’OSA non trattate possono essere causa di gravi comorbilità.
Nei primi due anni di vita i bambini con OSA presentano come sintomi prevalenti il russamento notturno ed il respiro rumoroso, seguiti da apnee notturne, movimenti frequenti durante il sonno, respirazione orale e risvegli frequenti.
Le complicanze e/o la gestione scorretta della sindrome possono influenzare lo sviluppo dei bambini affetti. I sintomi comprendono il russamento notturno abituale (> 3 notti a settimana, spesso con pause intermittenti), il sonno disturbato ed i problemi neuro-comportamentali diurni.
Nelle ore diurne può verificarsi raramente sonnolenza; per lo più il bambino presenta iperattività e l’entità del disturbo correla con un più basso profilo cognitivo, difficoltà nell’apprendimento e minore attenzione, ovvero prestazioni carenti nella velocità di processamento dell’informazione e della memoria. Le complicanze quindi comprendono deficit neuro-cognitivi, problemi comportamentali, cardiovascolari e metabolici.
Punti chiave esami clinici:
La visita pediatrica di routine deve sempre indagare le abitudini del sonno e l’eventuale presenza di russamento notturno, sforzi respiratori o pause respiratorie;
Il russamento e il respiro orale sono i sintomi maggiori più indicativi di OSA;
L’esame fisico deve prendere in considerazione la presenza di ipertrofia adenotonsillare, la pervietà nasale, disformismi cranio-facciali o anomalie dell’oro-rinofaringe, deficit dell’accrescimento staturo-ponderale e obesità;
Lo sleep clinical record (questionario del sonno) può essere utile ad integrare le informazioni anamnestiche con l’obiettività;
La valutazione otorinolaringoiatrica (ORL) deve essere accompagnata da fibroscopia delle vie aeree superiori;
La valutazione ortodontica e maxillo-facciale deve essere sempre presa in considerazione.
Roncopatia
La roncopatia è un disturbo del sonno che può essere occasionale o cronico. Durante il disturbo si si riproduce il suono tipico del russamento e può essere occasionale, causato da stanchezza, raffreddori, eccessiva alimentazione durante la cena anche con eccesso di bevande alcoliche e dall'abitudine al fumo.
Nella forma cronica o russamento cronico patologico, è un quadro sintomatologico caratterizzato da un russare discontinuo, a volte con forte rumorosità accompagnato da disturbi della respirazione o da sonno disturbato. Nei casi più gravi sono presenti delle vere e proprie apnee notturne OSAS causa di disturbi sistemici anche gravi. E' causato comunemente dall'obesità, da ostruzioni nasali (polipi, deviazioni del setto nasale), un palato molle troppo grande e talvolta dall' ipotiroidismo.
La presenza di un restringimento delle prime vie aeree, permanente o funzionale anche occasionale, o una eccessiva lassità della mucosa del palato molle, danno luogo ad una vibrazione dell'aria inspirata che si trasforma nel suono tipico del russamento.
Si può attenuare il russamento evitando di dormire a pancia in su, dormendo in un ambiente con aria sufficientemente umida ed evitando alimenti, l'alcool ed il tabacco, che irritano e fanno rilassare eccessivamente la mucosa faringea. Laddove sia necessario il miglioramento si può ottenere anche con il dimagrimento.
Eccessiva sonnolenza diurna - ESD
La sonnolenza diurna, può essere intesa come sintomo di un disturbo del sonno che come conseguenza di inadeguate abitudini. E’ una sensazione che ci informa sul fisiologico bisogno di sonno, ma può diventare una condizione patologica (eccessiva sonnolenza diurna) in cui si verificano addormentamenti improvvisi in diversi momenti della giornata e in condizioni inappropriate, potenzialmente pericolosi per il soggetto e gli altri.
La diffusione del fenomeno ESD è variamente stimata tra il 5% e il 25% della popolazione con apnee notturne, ma può occorrere anche in conseguenza di diverse patologie mediche/psichiatriche, utilizzo di farmaci/sostanze, privazione di sonno, disturbi del ritmo circadiano, disturbi del respiro in sonno, o in altre condizioni patologiche che alterino la continuità/quantità di sonno notturno.
L’ESD è un pericolo per la salute ed è associata ad aumentato rischio di mortalità, ridotta qualità della vita, aumentato ricorso a medicinali/strutture sanitarie, ed alterazioni delle performance cognitive e lavorative. L’ESD comporta pertanto un elevato costo per la società.
E’ fondamentale adottare misure di corretta igiene del sonno ed agire promuovendo un corretto stile di vita al fine di ridurre l’ESD nella popolazione, in particolare nell’ambito lavorativo, soprattutto quando si tratti di lavori che si svolgono in orari in cui siamo fisiologicamente predisposti al sonno (lavoro turnista, lavori notturni) o con alto rischio di infortuni.
I pazienti con disturbi caratterizzati da ESD devono essere adeguatamente informati delle possibili ripercussioni di tali condizioni sulla propria idoneità alla guida, considerando peraltro come la sindrome delle apnee ostruttive in sonno sia inclusa in una recente direttiva europea sulla sicurezza stradale.
Eccessiva sonnolenza diurna - ESD - in Età Evolutiva
Al contrario dell’insonnia la sonnolenza diurna può rimanere a lungo non riconosciuta ed ignorata anche dai genitori.
I disturbi correlati alla sonnolenza vengono infatti frequentemente attribuiti ad altri fattori (problemi comportamentali, pigrizia, ecc..) e spesso la diagnosi avviene solo dopo l’ingresso a scuola, per disturbi di apprendimento o perchè il bambino si addormenta in classe.
L’eccessiva sonnolenza diurna inoltre si presenta in modo molto diverso nel bambino rispetto all’adulto. Tra i sintomi più comuni infatti troviamo: iperattività, irritabilità, problemi attentivi, aggressività, disturbi dell’apprendimento, attacchi improvvisi di sonno, frequenti sonnellini, cadute di concentrazione, distraibilità, linguaggio rallentato e ritardo di crescita.
Nel caso della Narcolessia, quello che porta maggiormente i genitori a chiedere un consulto medico, sono, più che la sonnolenza, gli episodi di caduta del tono muscolare (cataplessia).
In età evolutiva è stata osservata un’interessante relazione tra esordio della Narcolessia in età scolare e pubertà precoce.
Insonnia negli adulti
L’insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato dall’incapacità di dormire nonostante l’organismo ne abbia il reale bisogno fisiologico. Questo, di conseguenza, si associa ad un cattivo funzionamento diurno delle nostre attività con sintomi quali stanchezza, irritabilità, difficoltà di apprendimento, difficoltà di memoria e difficoltà generali nell’interessarsi alle attività quotidiane.
L’opposto dell’insonnia è l’ipersonnia. Insieme fanno parte dei Disturbi cronici del Sonno costituendo la categoria delle Dissonie. Coloro che soffrono di insonnia lamentano di non essere in grado di prendere sonno, dormire pochissimo durante l’intera notte e di finire a girarsi e rigirarsi nel letto. Così facendo alterano il naturale ciclo del sonno che difficilmente può essere ripristinato.
Sotto il profilo diagnostico l’insonnia può essere classificata come transitoria, acuta, cronica. Insonnia transitoria dura per poco tempo e può essere causata da cambiamenti di vita. L’insonnia acuta è tale se dura per almeno tre mesi. Nell’insonnia cronica il disordine si è consolidato ed è permanente. Si possono presentare periodi di depressione e si avverte un malessere generale.
Sotto il profilo sintomatico si distinguono 3 tipi di insonnia:
1. Insonnia iniziale: difficoltà ad iniziare il Sonno
2. Insonnia centrale: caratterizzata da frequenti risvegli durante la notte
3. Insonnia terminale: caratterizzata da risveglio precoce rispetto all’orario previsto e incapacità continuare il sonno.
La mancanza di sonno può causare diversi disturbi
Dormire con risvegli frequenti e scarso riposo è un campanello d’allarme che deve indurre a pensare che ci sono disturbi interni o esterni a noi che ci impediscono di avere un sonno ristoratore.
I disturbi più comuni sono:
- un peggioramento del tono dell’umore che può arrivare a depressione;
- un aumento del cortisolo, ovvero l’ormone dello stress;
- disfunzione della tiroide e scompenso dei valori dell’insulina con aumento della glicemia;
- aumento del rischio di malattie tumorali;
- aumento del rischio di malattie cardiovascolari;
- calo della produttività fisica, mentale ed emotiva.
Consigli per dormire bene:
- stare durante la notte il più possibile al buio;
- fare attività rilassanti la sera perchè conciliano il sonno;
- non cenare troppo tardi;
- evitare odori eccessivi nella stanza dove si dorme;
- fare esercizi di rilassamento per ridurre tensioni muscolari che si accumulano durante il giorno;
- seguire diete alimentari sane ed evitare l’eccesso di alcolici.
L’insonnia in età evolutiva
È un disturbo comune che può verificarsi sia nei bambini che negli adolescenti. Spesso è causato da cattive abitudini. Il sonno è una parte fondamentale della giornata di ognuno di noi e lo è, in particolar modo, per i bambini. Un sonno di buona qualità e di giusta durata è fondamentale per lo sviluppo sano ed armonioso del bambino sia dal punto di vista fisico che psicologico. Un buon ritmo sonno-veglia è inoltre importante per la serenità del nucleo famigliare e per i genitori in particolare. Le abitudini legate al sonno caratterizzano spesso le famiglie ed iniziano ad essere assimiliate dal bambino già durante la gravidanza.
L'insonnia è un disturbo abbastanza comune nei bambini e, come per gli adulti, può consistere in difficoltà nel prendere sonno oppure nel mantenere il sonno.
Nel bambino molto piccolo (nel primo anno di età) è difficile parlare di insonnia per via dei frequenti risvegli che sono caratteristici di questa età. Il ritmo sonno-veglia del bambino è infatti sincronizzato con i bisogni fisiologici come la fame, la sete, il bisogno di rassicurazione e contatto fisico. Il sonno dei genitori, e in particolar modo quello della madre, si sincronizza allora con quello del bambino.
Poco alla volta, nei primi tre anni di vita, i tempi del sonno si dovrebbero regolarizzare, allungandosi. I bambini dovrebbero arrivare a dormire almeno 12-13 ore nell'arco delle 24 ore. È in questo periodo che spesso si instaurano cattive abitudini del sonno che alterano il benessere del bambino e l'armonia famigliare.
APNO POINT è un servizio gratuito realizzato dall'Associazione Apnoici Italiani ETS